L'Istituto

In Alassio dal 1947

L’Istituto è scuola elementare dal 1965/66 e nel 2002 ha ottenuto il riconoscimento di Paritaria sia per la primaria che per la scuola dell’infanzia.

Il coordinamento e la direzione sono affidati ad una religiosa mentre gli insegnanti sono tutti laici.

Ai servizi didattici si affiancano attività ludico-ricreative: doposcuola con assistenza compiti, laboratori linguistici, artistici e sportivi; centro estivo ragazzi; l’accoglienza di colonie estive salesiane. La scuola è dotata di un cortile alberato attrezzato per i giochi e di aule ampie e luminose con LIM, mensa interna con ampia sala da pranzo, laboratorio di informatica in rete con accesso a Internet per ogni singolo alunno. Palestra con attrezzi ginnici, campo sportivo di pallavolo, basket, ampi terrazzi, salone gioco, biblioteca e videoteca, aula multifunzionale, spazio audiovisivi con televisore, videoregistratore e lavagna luminosa. Inoltre salone per convegni con maxi schermo e palco per rappresentazioni teatrali, spiaggia privata nel periodo estivo e cappella per le funzioni religiose.

L’educatore salesiano fa riferimento alla ragione, spiega i suoi interventi, motiva con esempi pratici, organizza gli ambienti in un modo razionale ed efficace, anche attraverso la divisione dei ruoli, fa perno sulla responsabilità educativa del ragazzo stesso. L’amorevolezza è la costruzione, da parte dell’educatore, di fiducia, confidenza e amicizia attraverso un atteggiamento non facile di farsi prossimo ai giovani rispetto a tutta la loro vita; è quella bontà simpatica, quotidiana, affettiva ed effettiva nel desiderare il bene per la persona del giovane. La religione non è un moralismo, non è un fare o non fare delle cose, ma entrare nel mistero d’amore di Dio grazie ad una persona: Gesù di Nazareth.

Preveniente e senza condizioni, per tutti.

Non significa controllare, ma “stare in mezzo” nei momenti di informalità, interagire con i giovani interessarsi ad essi.

Tutto in una scuola salesiana educa: gli spazi, le scritte, i cartelloni, le dotazioni, l’ordine.
Don Bosco aveva intuito che non si può rimanere a lungo tristi senza diventare cattivi, ovvero “noi facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”.
Le relazioni sono improntate alla semplicità, ciò che conta non è il ruolo ma la persona

“Volete fare una cosa buona? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santa? Educate la gioventù. Volete fare una cosa santissima? Educate la gioventù; anzi questa tra le cose divine è Divinissima”.

Don Bosco